Il BIM (Building Information Model) è il modo più intuitivo per definire gli argomenti che entrano in gioco nella digitalizzazione dell’edilizia è quello di riferirsi alle “dimensioni”. Se per la solo descrizione geometrica bastano le 3 dimensioni 3D, note a tutti da tempo, per introdurre altre informazioni sono necessarie altre modalità descrittive che si portano dietro l’introduzione di altre dimensioni, ad esempio: tempi, costi, ecc.
In un progetto “BIM based” la catagolazione delle informazioni in funzione della dimensione è la seguente:
- 3D: restituzione tridimensionale del manufatto
- 4D: analisi della durata
- 5D: analisi dei costi
- 6D: fase di gestione di quanto realizzato
- 7D: valutazione della sostenibilità
Mentre nella normativa internazionale è la 6° dimensione a tener conto della gestione della sostenibilità noi la inseriamo come 7° in linea con quanto espresso all’interno della norma UNI 11337 che prevede:
- le modalità di gestione della programmazione (4D-Programmazione)
- le modalità di gestione informativa economica (5D-Computi, estimi e valutazioni)
- le modalità di gestione informativa dell’opera (6D-Uso, gestione, manutenzione e dismissione)
- le modalità di gestione delle esternalità (7D-Sostenibilità sociale, economica e ambientale)
La Sostenibilità può essere vista sotto tre diversi punti di vista, si parla infatti di sostenibilità:
- ambientale, posta nei termini di capacità di riproduzione e mantenimento delle risorse naturali
- economica, intesa come facoltà di generare reddito e lavoro
- sociale, se la si guarda come generatrice di benessere per l’uomo.
Parlare di progettazione sostenibile non è semplice soprattutto in ottica di innovazione; è la quantità di tecnologia (impianti, automazione, ecc.) presenti ed integrati completamente all’interno di un edificio a concorre a quella che è la sostenibilità dello stesso.
Calzare questo concetto su un’opera e parlare quindi di progettazione sostenibile non è sempre semplice, ancor di più farlo in ottica di innovazione.
La sostenibilità di un edificio non passa solo dai suoi impianti o dai sistemi di automazione installati ma anche dalle metodologie applicate che attraverso la programmazione dei processi permette di gestire l’edificio in modo più semplice consentendo di rendere più performanti i processi analitici oggi coinvolti nella valutazione del concetto di sostenibilità di una struttura.
Basta pensare al mondo dell’analisi energetica, che si appresta in questo modo a passare dal regime “stazionario” a quello “dinamico”, o alle analisi (LCA, ecc.) e metodi di valutazione multicriterio (LEED, ITACA, ecc.) che sicuramente potranno così fruire di dati sempre più numerosi e prossimi alla realtà e che conseguentemente potranno fornire output migliori.